Progetto Acqua per Pojo
Il Municipio di Pojo, nella Prelatura di Aiquile in Bolivia, ha una superficie di 2.827 Km2 con una popolazione di 10.156 abitanti, raggruppati nel centro di Pojo e in 87 comunità campesine del circondario. Da queste comunità arrivano all’internado “San Miguel Arcangel” 90 bambini e giovani, compresi tra gli 8 e i 18 anni, che non hanno la possibilità di frequentare la scuola nelle comunità di origine a causa dei limiti del sistema scolastico boliviano. Di fatto molti bambini devono percorrere giornalmente da 5 a 10 km per accedere alla scuola più vicina. L’Internado di Pojo fa parte del servizio che la Prelatura di Aiquile offre, con i 10 Internadi che si trovano nell’ampio territorio della Prelatura, per favorire la frequenza scolastica per 550 bambini e giovani più svantaggiati. L’Internado educativo misto “San Miguel Arcángel” di Pojo dopo quasi 30 anni di servizio inisterrotto in favore dell’educazione, soffriva, tra le varie cose, una grave carenza di rifornimento di acqua potabile. Il problema si è accentuato negli ultimi anni a causa di una persistente siccità che colpisce il territorio. Anche le cattive condizioni della rete idrica municipale e i costanti razionamenti dell’acqua non permettevano di mantenere gli standard di igiene e di qualità della vita comunitarie dignitosi nell’Internado. Basti pensare che per lavarsi le ragazze dovevano scendere al fiume al mattino presto con tutti i disagi e pericoli che ne conseguono. Per far fronte a questo problema si è pensato di costruire una cisterna sotterranea di raccolta dell’l’acqua in cemento armato della capacità di 8.000 litri e di posizionare sul tetto dell’Internado un’altra cisterna in PVC della capacità di 5.000 litri, collegate da una pompa elettrica. Le due cisterne di raccolta permettono ora di mantenere una riserva di acqua potabile per far fronte ai momenti di maggiore siccità. I lavori sono stati realizzati dalla Caritas Diocesana della Prelatura di Aiquile. Il progetto è stato realizzato tra giugno e ottobre del 2018 per un costo di Euro 13.000,00.
Acquedotto per Falso Corral
La Comunità di Falso Corral si trova nell’area rurale del Municipio di Aiquile. La popolazione parla la lingua quechua e si dedica principalmente all’attività agricola. E’composta da 18 famiglie con circa un centinaio di abitanti.
A livello educativo c’è un livello di istruzione basso con un tasso di analfabetismo elevato. I bambini frequentano il ciclo primario della scuola statale a Lagunillas, distante 4 km dalla comunità, ma per la scuola secondaria gli studenti devono spostarsi nel centro urbano di Aiquile.
A livello di salute gli abitanti ricorrono alla posta sanitaria di Estanzuelas a 9 km di distanza e i casi di emergenza vengono inviati all’ospedale di Aiquile.
Prima della costruzione dell’acquedotto gli abitanti utilizzavano anche per il consumo umano l’acqua degli invasi o dei rigagnoli dove bevono anche gli animali.
La preoccupazione per la salute ha spinto gli abitanti della comunità a rivolgersi alla Caritas Diocesana di Aiquile che, grazie al contributo di vari benefattori arrivato attraverso Associazione Missioni Francescane di Trento ha potuto realizzare il progetto.
Il costo totale del progetto è stato di Euro 18.500,00. Il contributo inviato è stato di Euro 13.000,00 e Euro 5.500,00 sono stati a carico della Caritas di Aiquile.
La mano d’opera per gli scavi e la posa delle tubazioni è stata tutta a carico degli abitanti della comunità, con la supervisione di una persona specializzata, contribuendo così direttamente alla realizzazione del progetto in loro favore.
I lavori sono cominciati nel mese di maggio 2017 e si sono conclusi nel mese di luglio 2017.
- Costruzione di una presa d’acqua da una sorgente per portarla ad una cisterna di raccolta di 4.40 m3.
- Costruzione di una linea di adduzione dalla cisterna di raccolta alla cisterna di distribuzione con una pompa alimentata con la corrente elettrica.
- Costruzione di una cisterna di distribuzione dell’acqua alla comunità.
- Costruzione della linea di distribuzione con l’installazione di 18 rubinetti domestici.
Contemporaneamente sono stati fatti degli incontri di formazione sull’uso corretto dell’acqua, igiene personale, della casa e degli alimenti e sulle principali malattie che possono essere trasmesse dall’acqua, igiene comunitaria (raccolta differenziata dei rifiuti, compostaggio domestico, fognature…).
Gli abitanti si sono impegnati a versare 8 boliviani al mese (circa 1 Euro) per la manutenzione dell’acquedotto che è a cura del locale Comitato per l’Acqua.
PROGETTO ALJIBES
CISTERNE PER IL RECUPERO DELL’ACQUA PER IL CONSUMO UMANO
Localizzazione del progetto
La popolazione coinvolta nel progetto appartiene a varie comunità del Municipio di Totora e del Municipio di Aiquile nella Provincia Campero, Dipartimento di Cochabamba (Bolivia) ed è andato a beneficio di circa 500 famiglie in maniera diretta per un totale di circa 2.200 abitanti.
L’altitudine media del Municipio di Totora è di 2.800 m.s.n.m., e quella del municipio di Aiquile è di 2.500 m.s.l.m.
l’Ente responsabile dell’iniziativa in loco è stato Radio Esperanza, settore progetti.
Ogni cisterna, costruita in cemento armato, può contenere 14.000 litri di acqua raccolta attraverso i canali pluviali dei tetti delle abitazioni nel periodo delle pioggie e permette un consumo giornaliero di 50 litri al giorno per ogni famiglia nei periodi di siccità. Da ricordare che il consumo giornaliero medio di acqua nei paesi industrializzati è di 220 litri.
L’acqua piovana, cosnervata per mesi nelle cisterne, attraverso un metodo di depurazione applicato alle tubature viene privata delle scorie e resa utilizzabile per il consumo umano.
Il progetto è stato realizzato tra il 2010 e il 2017 con il co-finanziamento della Regione Autonoma Trentino alto Adige, Associazione Missioni Francescane Trento onlus, Società Alpinisti Tridentini di Trento, settore corsa in montagna, Sezione ANA di Centa San Nicolò e il contributo generoso di vari benefattori.
SITUAZIONE DELLA POPOLAZIONE COINVOLTA
Consumo domestico
La popolazione di queste comunità consumava acqua recuperata da piccole riserve molto lontane dalle abitazioni, scavate dagli stessi abitanti. L’acqua di queste riserve è condivisa con gli animali.
In questi ultimi anni una parte della popolazione e famiglie di queste comunità usano l’acqua di piccoli invasi (lagune) scavate con l’aiuto di alcune istituzioni, però queste non soddisfano neppure il 10% delle necessità del totale della popolazione. Di queste riserve consumano acqua tanto le persone, come gli animali. A causa di questo le malattie nei bambini e negli adulti erano frequenti e la situazione preoccupava moltissimo le famiglie di queste comunità che si trovavano ogni giorno a fare i conti con una dura realtà e speravano nell’aiuto di qualche istituzione locale, nazionale o straniera.
Un altro elemento di gande preoccupazione è che a causa dei notevoli cambiamenti climatici l’acqua è diventata un bene sempre più difficile da reperire con inevitabili conseguenze per le persone, gli animali e l’agricoltura.
Produzione agricola
La mancanza di acqua a scopo irriguo permette la coltivazione di prodotti agricoli solo nel tempo delle piogge (novembre-marzo) che comprende un ciclo produttivo molto breve e la carenza di acqua incide negativamente sulla qualità e quantità della produzione agricola, ragione per la quale predomina la monocoltivazione, principalemnte di mais e frumento, destinato al consumo umano del quale se esiste una parte eccedente viene destinata al mercato locale della regione.
Allevamento
La zona di intervento conta di un grande potenziale per l’allevamento caprino, ovino e bovino che permette di migliorare gli ingressi economici per coprire minimanente le necessità fondamentali delle famiglie campesine come l’alimentazione, la salute e l’educazione.
La carenza di acqua per l’allevamento è la causa di seri inconvenienti, ragioni per la quale, anno dopo anno, si lamenta la perdita di animali che muoiono per la sete e un’alta percentuale di aborti nelle capre che riducono così notevolmente le entrate per questa attività.